Le imprese delle costruzioni insieme per discutere dell’edilizia di domani




Il settore delle costruzioni punta sull’edilizia “off-site”, ovvero sul sistema tecnologico mediante il quale si realizza una costruzione in un luogo diverso (off-site) da quello in cui si trova il cantiere definitivo (on-site), per rendere il comparto sempre più sostenibile.

Davanti alla necessità di costruire con tempi e costi certi, alla richiesta di qualità sempre più elevata, alla scarsità di manodopera specializzata e all’impegno di costruire inquinando sempre meno, l’industrializzazione dei processi costruttivi, che significa progettare e realizzare componenti dell’edificio in fabbrica per poi assemblarli direttamente in cantiere, diventa la soluzione ideale per ottimizzare le risorse e tutelare l’ambiente. 

L’industrializzazione edile off-site è un’edilizia “delocalizzata”, ma altamente tecnologica; la progettazione avviene in fabbrica, così come la realizzazione dei componenti costruttivi, che successivamente vengono portati in cantiere per l’assemblaggio. La fabbrica permette di produrre in modo più efficiente e sostenibile, con costi contenuti e con minor sprechi. I tempi del cantiere sono certi, non subiscono ritardi causati da eventi metereologici e garantiscono maggior sicurezza per il personale operante. 

Per discutere di questi temi e presentare progetti già realizzati con la tecnica off-site, si svolgerà a Milano, giovedì 1° febbraio, nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, il convegno “Costruiamo il futuro”, organizzato da una cordata di imprese del settore delle costruzioni: Gualini, Harpaceas, Impresa Percassi, Pichler, Rubner, Tecnostrutture, Brioschi Sviluppo Immobiliare. 

L’obiettivo del convegno è quello di sensibilizzare stakeholders e opinione pubblica sui vantaggi della metodologia di costruzione off-site e dimostrare, attraverso il racconto e la descrizione di edifici già realizzati in Italia e nel mondo, come questa possa portare ad un reale risparmio energetico, alla riduzione delle emissioni di CO2, alla certezza dei tempi e quindi a minor rischi economici. 

«Riteniamo che oramai l’industrializzazione off-site sia l’unica strada percorribile per ridurre l’impatto ambientale nelle nostre città – dichiara Franco Daniele, presidente di Tecnostrutture, azienda capifila dell’iniziativa –. Si tratta di una via reale alla sostenibilità di tutto il comparto, non solo per quanto riguarda le nuove costruzioni ma anche per la riqualificazione e riconversione di aree dismesse e vetuste». L’edilizia off-site permette oggi, infatti, la realizzazione di grattacieli, musei, edifici storici, studentati ultramoderni, progetti avveniristici firmati da archistar, che, una volta a fine vita, non vengono demoliti, bensì disassemblati e recuperati.

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«Oggi in Italia sono costruiti con la metodologia off-site appena il 10% degli edifici – aggiunge Eugenio Kannes, amministratore delegato di Brioschi Sviluppo Immobiliare –, ma questo è un momento favorevole: l’aumento medio dei costi di costruzione, che dal 2019 ad oggi, complice il Covid, i prezzi delle materie prime e dell’energia, sono lievitati del 30%, assieme ad una certa speculazione sulla spinta del Bonus 110% e della crisi dei trasporti, ha spinto verso una maggiore sensibilizzazione».  

In occasione della sua partecipazione, l'Ingegnere Paolo Sattamino, General Manager Technical & Partner di Harpaceas, che durante il suo intervento esplorerà il ruolo dell’Azienda nel supportare la progettazione digitale e la sostenibilità ambientale e sociale, ha dichiarato: "Crediamo che il futuro delle aziende debba essere improntato non solo all'eccellenza tecnica, ma anche alla responsabilità sociale e ambientale. Durante questo evento condividerò la visione di Harpaceas sottolineando in particolare come intendiamo integrare l'innovazione tecnologica con le questioni ambientali e sociali. Sono certo di poter instaurare un dialogo costruttivo con i partecipanti, collaborando per costruire un futuro in cui la tecnologia e la sostenibilità si fondono per il beneficio di tutti."

Durante il convegno del 1° febbraio saranno presentati i progetti del grattacielo 262 5th Avenue a New York (Gualini), del Campus Milano Internazionale (Pichler), la realizzazione di ROOTS, l’edificio in legno più alto della Germania (Rubner), il Nuovo Villaggio Olimpico di Milano (Tecnostrutture). Si parlerà anche di lavoro e di come sta impattando su di esso la transizione ambientale e digitale (con Marco Bentivogli, Base Italia) e di eleganza sostenibile con l’architetto Paolo Zilli (Zaha Hadid Architects).