Si avvicina, a Milano, il momento della partenza della seconda TBM della tratta Centro, previsto entro fine gennaio. Un ulteriore "salto di quantità" per un intervento infrastrutturale che sta cambiando l'aspetto dell'underground milanese in un anno cruciale per il tunnelling e, in particolare, per i progetti di scavo in ambito urbano.
Se questi saranno infatti le grandi questioni che verranno messi sotto i riflettori del WTC 2019 in programma a Napoli, dove peraltro si lavora al potenziamento della rete metropolitana, quella milanese è senz'altro una location ideale per toccare con mano il futuro. Quando cioè, anche e soprattutto grazie alla nuova underground Blu, i trasporti della metropoli saranno senz'altro migliori e più sostenibili.
La partenza della prima talpa "centrale" della M4 di Milano (guarda il video) è avvenuta il 5 dicembre scorso, punto di varo piazza Tricolore. Una macchina dal diametro più grande di quelle impiegate per lo scavo del segmento Est (concluso) e di quello Ovest (in corso): 9,15 m contro 6,36. Altri dati tecnici dello scavo del Centro: 15 m al giorno di avanzamento previsto, 20-25 m di profondità.
Intanto, a fine dicembre, le due talpe che stanno scavando la tratta Ovest sono arrivate nelle stazioni di Segneri (22% di avanzamento al 18 dicembre, 486 anelli applicati su 2.207; 608 m di galleria su 3.090) e Gelsomini (32%, 712 anelli posizionati su 2.184, 996 m di galleria scavata sui 3.057 complessivi). Come dire: a pieno ritmo anche qui.
La tratta centro, invece, misurerà 4,7 km il cui scavo verrà ultimato nel 2020. Poi, a vele spiegate verso il 2022, l'anno della fine lavori, come recitano da tempo i pannelli informativi disseminati per la città di Ambrogio.