Il mese da cerchiare sul calendario è quello di gennaio 2020, a partire dal quale prenderà il via l'intervento di adeguamento, in base alle nuove condizioni di carico, del ponte sul cavalcavia della ferrovia Milano-Venezia all'altezza del comune di Desenzano (Brescia). La vera notizia consiste però nella soluzione che sarà utilizzata per l'opera, al suo debutto su un manufatto in Italia: l'i.power RIGENERA di Italcementi, messa a disposizione sul mercato da Calcestruzzi.
Il lavoro annunciato riguarderà le dieci pile del ponte, 'incamiciate' (ossia, avvolte) con uno strato del prodotto a base di calcestruzzi fibro-rinforzati, così da elevarne al massimo grado la durabilità, vedendo crescere al contempo resistenza e duttilità, anche in caso di eventi estremi come un terremoto.
Occorre ricordare in questa sede che la struttura portante dell'opera risale agli Anni Sessanta. Nel tempo è quindi andata soggetta a un degrado dei materiali, che richiederà di prevedere, tra gli altri, un adeguamento del manufatto ai carichi orizzontali.
L'intervento sul viadotto ferroviario in territorio bresciano si iscrive all'interno del progetto, di cui è capofila l’Università di Brescia con il Prof Giovanni Plizzari (referente scientifico e direttore del DICATAM), conosciuto con l'acronimo MOSORE (Mobilità Sostenibile e Resiliente), che si è aggiudicato il bando di finanziamento 'Call Hub Ricerca e Innovazione' di Regione Lombardia, del valore di oltre dieci milioni di euro, per la categoria 'Smart Mobility', legata a un nuovo modo di intendere la mobilità, a sua volta derivante da un approccio teso a potenziare la resilienza delle infrastrutture di trasporto.
Partner industriali del progetto sono, oltre all'azienda che fa capo a HeidelbergCement Group, Fasternet Soluzioni di Networking srl, Ingenera Srl, Genesis Gi Srl, Imbal Carton Srl, Stmicroelectronics Srl ed Enea.
"Le attività [...] partiranno con un sopralluogo al ponte da parte dei tecnici di Italcementi e dell’Università di Brescia con lo scopo di fare una diagnosi del degrado e acquisire le informazioni per la preparazione di un progetto di recupero – ha illustrato Alessandro Morbi, ricercatore senior di Italcementi e responsabile del progetto di riqualificazione del ponte -. In seguito si progetterà l’intervento, che prevederà l’asportazione dei materiali ammalorati e la posa in opera del sistema i.power RIGENERA con spessori opportunamente dimensionati allo scopo. La fase finale consisterà nell’applicazione del materiale e nel monitoraggio dell’intervento, per circa due anni, tramite il sistema tecnologico sviluppato insieme ai partner nell’ambito del progetto. Si studierà quindi un sistema di monitoraggio 'smart', in modo da fornire e gestire i dati sullo stato di salute del ponte in tempo reale".
Le performance degli elementi rinforzati con i.power RIGENERA sono state validate presso il Centro Innovazione di Prodotto di Italcementi (i.lab) al termine dei test portati a termine anche grazie anche alla collaborazione delle università di Brescia e Federico II di Napoli.
I risultati delle simulazioni compiute hanno certificato che gli elementi trattati con il prodotto mostrano una resistenza fino a sei volte maggiore rispetto a quella che possedevano in origine. La vita utile arriva a essere garantita per cento anni.
L'ateneo bresciano ha ospitato lo svolgimento di diverse prove compiute su una pila da ponte in scala reale, danneggiata per farla invecchiare di mezzo secolo, quindi avvolta con la soluzione a base di calcestruzzi fibro-rinforzati, e sottoposta in seguito agli effetti riprodotti di un sisma, che hanno visto l'elemento strutturale deformarsi, non rompersi e collassare.