Fare sistema, soprattutto dall’annus horribilis del crollo del viadotto sul Polcevera, è un imperativo categorico, senza voler scomodare troppo l’etica kantiana. Già, l’annus horribilis. Mentre nel dopo-Morandi nel nostro Paese qualcuno ancora ha colto l’occasione per mettere in croce il calcestruzzo, nei contesti internazionali questo materiale ha proseguito a mietere record: in Arabia Saudita sta crescendo, per esempio, la Jeddah Tower, ovvero l’edificio (in calcestruzzo) destinato a diventare il più alto del pianeta, tra Hong Kong e Macao è stato inaugurato il ponte (in calcestruzzo) più lungo del globo e in Spagna è stato persino realizzato un ponte (in calcestruzzo, of course) con una stampante 3D.
E in Italia? Anche da noi sul fronte calcestruzzo-qualità-opere pubbliche qualcosa sembra muoversi nella direzione giusta, pensiamo per esempio ai grandi cantieri del Brennero o all’introduzione nelle nostre scuole politecniche di una materia cruciale come la progettazione a ciclo di vita (life-cycle engineering). Ma resta ancora tanto, tantissimo da fare, su innumerevoli fronti. I quali, convergendo, potrebbero davvero portarci al traguardo auspicato della "qualità assoluta", quella che nasce dal progetto, dal dettaglio, dal controllo, dalla professionalità.
Di tutto questo e molto altro si parlerà a Concretezza Piacenza 2019 (scarica il programma sintetico), la manifestazione ideata da Silvio Cocco, presidente Fondazione Istituto Italiano per il Calcestruzzo, che alla fine di questa settimana - giovedì 26 e venerdì 27 settembre - è ospitata dal bellissimo Castello di Rivalta, nel Piacentino. leStrade parteciperà alla due giorni, il primo di analisi, il secondo di sintesi, nelle veste di media partner. Tra le iniziative, la distribuzione in anteprima del numero di Settembre della rivista, che tra l'altro contiere un'ampia presentazione di Concretezza (per scaricare l'articolo cliccate qui).