Il 5 agosto 2024 sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 197 i CAM Strade. L'Italia, finalmente, colma un vuoto: i Criteri Ambientali Minimi per la progettazione e la realizzazione di lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento funzionale delle infrastrutture stradali entreranno in vigore il 21 dicembre 2024.
I criteri sono stati predisposti in attuazione del Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, approvato con decreto 3 agosto 2023 del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e delle Imprese e del Made in Italy.
Le disposizioni del provvedimento si applicano a tutti i contratti di appalto e alle concessioni aventi per oggetto l'esecuzione di lavori e la prestazione di servizi di progettazione di infrastrutture, includendo interventi di costruzione, manutenzione e adeguamento.
L'obiettivo generale da perseguire grazie all’applicazione dei CAM Strade negli appalti pubblici: ridurre gli impatti ambientali generati dai lavori di costruzione, di manutenzione e di adeguamento delle infrastrutture stradali e delle opere di pertinenza stradale, quali piazze, marciapiedi e i parcheggi ad esse connesse, per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità in un'ottica di economia circolare. Entro il 2030, i CAM Strade dovrebbero contribuire alla creazione di città e comunità sostenibili, con infrastrutture inclusive, sistemi di pianificazione partecipata, riduzione dei danni economici e delle persone coinvolte dalle calamità naturali.
Tra le più rilevanti novità: le quote minime di materiale di recupero che potrà essere reimpiegato nelle singole componenti dell’infrastruttura in base alla destinazione: 70% corpo stradale, fondazione – 50% base misto cementato – 35% base, 30% binder, 15% usura, 10% drenante). Non è prevista una soglia massima di recupero del granulato di conglomerato (tesi strenuamente sostenuta da SITEB). Tuttavia, oltre i limiti minimi riportati, il produttore dovrà predisporre una documentazione tecnico-scientifica per dimostrare la validità delle prestazioni finali del conglomerato bituminoso (materiali e impianti di produzione).
Il Decreto è disponibile qui