Oltre 2.500 civili, vittime della guerra, sono stati aiutati grazie anche ai medicinali e ai dispositivi medici portati dall’associazione culturale degli ucraini in Trentino Rasom a Ivano-Frankivs’k, capoluogo dell’omonimo Oblast’ dell’Ucraina occidentale. Lo scorso mese di maggio infatti un gruppo di volontari si è lasciato alle spalle la primavera per infilarsi nell’inverno della guerra, con l’obiettivo di fornire al Primo ospedale chirurgico di volontariato di Ivano-Frankivs’k due ambulanze con tutto ciò che contenevano: medicinali, cibo, vestiario ma anche attrezzature mediche per un controvalore di 111.000 euro fornite da Autostrada del Brennero.
“Quando è scoppiata la guerra – racconta la presidente di Rasom Stefania Shmits – ci siamo attivati per portare aiuto in tutte le zone dell’Ucraina colpite, senza distinzioni. L’unico criterio che abbiamo seguito è stato quello di intervenire solo laddove avevamo un contatto diretto con le realtà che andavamo a sostenere, in modo da poter essere certi che i nostri aiuti arrivassero davvero e sempre a chi ne aveva bisogno”. Così è stato anche per il Primo ospedale di Stanislav Onyshchuk. Una piccola clinica, che l’imprenditore aveva appena aperto per curare alcune patologie specifiche. Ma che una volta deflagrato il conflitto si è trasformata in un ospedale da campo e molto di più. Attorno alla dedizione e all’impegno di Onyshchuk è cresciuta una rete di relazioni importanti: chi ha fornito mezzi, chi medicine, chi la propria professionalità. Sanitari sono arrivati da tutta l’Ucraina ma anche dal resto dell’Europa ad offrire settimane di volontariato.
Rasom ha acquistato due ambulanze che ha consegnato alla clinica. Ma non le ha trasferite vuote. “Abbiamo raccolto vestiari e medicinali cui abbiamo aggiunto le attrezzature sanitarie che Autostrada del Brennero ha donato all’ospedale, per il valore di 111.000 euro. Ringraziamo la Società e il Consiglio di amministrazione che all’unanimità a maggio ha preso questa decisione” continua Stefania. Anche grazie a questi macchinari il personale sanitario della struttura ha potuto prestare assistenza a più di 2.500 civili ucraini, fuggiti dalle loro case, offrendo interventi chirurgici di emergenza, medicinali gratuiti, ma anche rimedi per le lacerazioni dell’anima, di cui hanno avuto bisogno il 15% circa delle persone giunte in ospedale.
Tre i rami in cui si è articolata l’attività dell’ospedale, come illustrano gli stessi professionisti dell’organizzazione no profit supportata dal centro chirurgico del Bass Group nel report di fine anno: gli spazi del policlinico dove si sono svolte ben 3.598 visite ambulatoriali, il centro chirurgico, che dispone di 16 posti letto e consente di curare circa 10-12 persone al mese, e infine un’équipe mobile composta da un medico e da uno psicologo. Questo servizio ha permesso di raggiungere ogni mese circa 150 persone sparse nelle città e nei villaggi della Regione. Assistenza legale gratuita, predisposizione di materiali di primo soccorso per il fronte e l’organizzazione di attività ricreative per i pazienti con finalità socializzanti e psicoterapeutiche fanno sempre parte del corposo insieme di iniziative messe in campo dal dottor Onyshchuk. “È una persona davvero eccezionale. Già il giorno successivo al nostro arrivo – conclude la presidente – le ambulanze erano operative”.
L’attività dell’ospedale, sostenuto da decine di Società e associazioni di tutto il mondo, aveva ottenuto anche l’encomio del ministro degli Interni ucraino che è deceduto pochi giorni fa in un tragico incidente che ha coinvolto l’elicottero su cui viaggiava.