Cosa effettivamente rappresentino i criteri ESG per le aziende, soprattutto per le PMI, nel contesto attuale e cosa rappresenteranno nel futuro, cercando di comprendere la reale influenza sulle scelte degli investitori e degli Istituti finanziari, anche nel settore immobiliare e delle costruzioni. Senza dimenticare il connesso tema dei CAM - Criteri Ambientali Minimi.
Come noto, l’acronimo ESG sta per Environmental, Social e Governance e indica l’orientamento delle imprese verso la Sostenibilità sotto molteplici punti di vista: dalle emissioni di CO2 alla politica retributiva interna, dall’impatto sul territorio in cui operano, ai rapporti con i clienti e così via. Non solo quindi attenzione alla solidità economica e reputazionale ma anche alla responsabilità sociale ed ambientale verso gli stakeholders (interni ed esterni) ed il territorio.
Già da tempo l’Unione Europea ha iniziato a valorizzare le tematiche ESG ed a livello nazionale ci si avvia sullo stesso percorso in maniera sempre più evidente. Il 25 Aprile 2023 il Parlamento Europeo ha deliberato che le grandi imprese saranno obbligate a identificare e, se necessario, prevenire, eliminare o mitigare l'impatto negativo delle loro attività, e quella dei loro partner commerciali, sui diritti umani e sull'ambiente.
Lunedi 23 ottobre u.s. poi, il Consiglio Europeo ha adottato un regolamento sulle obbligazioni verdi nell’ambito del quale sono tra l’altro previste stringenti prescrizioni, di vigilanza e di controllo, volte ad evitare le pratiche del cosiddetto greenwashing.
In alcuni Paesi, vedi Germania, si richiede già adesso l’acquisto di beni e servizi da parte di aziende della filiera certificate sul piano della sostenibilità. In sostanza, ancorchè non soggette direttamente, le PMI verranno sempre più ricomprese e coinvolte in questo percorso nell’ambito delle catene del valore e delle filiere merceologiche. Ulteriori novità in questa sfera sono attese con la Corporate Sustainability Due Diligence Directive. È quanto mai importante, quindi, avere dei parametri omogenei e misurabili in ambito ESG che permettano di valutare in maniera oggettiva le informazioni ed i comportamenti dei singoli soggetti onde evitare sostenibilità di facciata, senza arrivare però ad accanimenti legislativi che possono essere controproducenti o a percorrere retoriche che si discostano dalla centralità di avere bilanci sostenibili, ma anche veritieri, su patrimonio e finanza.
FINCO intende dunque avviare, con questo Convegno, una campagna anche informativa circa le opportunità connesse al rispetto dei criteri ESG e, d’altro canto, a taluni possibili rischi derivanti da un mancato adeguamento ai medesimi.
A tal proposito la Federazione ritiene opportuno anche pensare ad uno snellimento ed a un riordino del mercato delle certificazioni tenuto soprattutto conto di quelle di “ultima generazione”, come le ESG, vincenti nei mercati globali. È, peraltro, importante sottolineare che spesso le imprese adottano inconsapevolmente dei comportamenti sostenibili senza dare ad essi la giusta visibilità e vanno quindi aiutate a maturare questa consapevolezza.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, di seguito alcuni strumenti e comportamenti inquadrabili e da coordinare in ambito ESG, oltre ovviamente, allo specifico schema di certificazione SRG88O88:20 (che prevede la soddisfazione di tutti i requisiti ESG con certificazione accreditata dei sistemi di gestione per la sostenibilità).