Sono diverse le 'vie' che CAV (Concessioni Autostradali Venete) ha già percorso ed è pronta ancora a seguire per rispettare il principio del 'vietato fermarsi' anche a fronte dell'emergenza pandemica Coronavirus (Covid-19).
Alla vigilia dell'inizio della cosidetta Fase 2, l'azienda ha comunicato di essere impegnata nella definizione dei piani di rientro del personale dalla modalità smart working adottata da diverse settimane. Il 'lavoro agile' è comunque protagonista annunciato del nuovo periodo che si prospetta per CAV, intenzionata a ricorrervi in misura importante a fronte degli ottimi risultati sin qui ottenuti, per tutelare i lavoratori e contare su rischi ridotti al minimo per la loro salute.
Le particolari condizioni che stanno permettendo alla concessionaria autostradale (partecipata al 50 per cento da Anas e per una quota uguale da Regione Veneto) la piena operatività, di là dal contenuto dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) si richiamano alle tecnologie e ai processi di digitalizzazione - con riferimento sia alle dinamiche gestionali interne, sia a quelle che riguardano le infrastrutture - che sono stati implementati prima che l'Italia si trovasse a fare i conti con l'attuale emergenza sanitaria.
A marzo e aprile sono state organizzate da remoto, per ciascun mese, più di 150 riunioni, che hanno tenuto impegnati i dipendenti sulla piattaforma di comunicazione utilizzata, dove figurano ben 230 account attivi (tanti quanti sono i lavoratori, in pratica), per oltre 4.500 minuti. Gli utilizzatori dello strumento risultano essere un centinaio, esattamente come il personale che ogni giorno operava presso la sede di Mestre dell'azienda. La durata media delle sessioni è di circa 8 ore.
(nella foto: il ponte del Passante di Mestre, tratto gestito da CAV)
Con l'esclusione del personale a presidio delle infrastrutture (parliamo di esattori, manutentori, Ausiliari della viabilità, addetti al Centro Operativo e ad altri servizi essenziali), ripartito su turni particolari e sottoposti a speciali disposizioni di impiego, oltre 8 dipendenti su 10 (l'85 per cento di chi in genere opera in ufficio) è stato messo in pochi giorni nelle condizioni di poter svolgere il proprio lavoro da casa, senza impatto sui livelli occupazionali precedenti il Coronavirus.
Nel rapporto con soggetti terzi, Concessioni Autostradali Venete è in grado sia di garantire la collaborazione volta alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture, sia la regolarità dei pagamenti connessi alle dette prestazioni.
I piano di riapertura e per il rientro del personale di CAV, nel momento in cui vi sarà il via libera da parte del Governo, passano per alcune direttrici, allo studio:
Concessioni Autostradali Venete ha avanzato inoltre la candidatura volontaria con riferimento ai test sierologici rapidi, che effettuerebbe su tutti i propri dipendenti, per fornire un campione rappresentativo del mondo produttivo per il grafico della popolazione al lavoro nel territorio regionale.
Intanto, grazie a ricerche che riguardano gestione della prossimità e tracciamento del contagio in collaborazione con Samsung Eletronics Italia e sviluppatori locali come 'appFORGOOD' nel quadro di un apposito programma, si annunciano in corso di sviluppo applicazioni aggiuntive per i device indossabili già utilizzati in azienda. Gli smart watch dovrebbero permettere di monitorare condizioni fisiche del lavoratori e fattori potenziali di rischio, avvisando, ad esempio, se ci si trova troppo vicini a un altro soggetto. CAV concorderà l'impiego di questi dispositivi con le RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie).
"L'azienda è riuscita a riconvertire la propria operatività, con l'avvento della crisi, dalla sera alla mattina, grazie a modalità di lavoro a distanza ben collaudate - ha sottolineato Luisa Serato, Presidente di Concessioni Autostradali Venete - . Oggi i nostri dipendenti stanno lavorando come se fossero in ufficio e devo ringraziarli una volta di più per la loro dedizione e spirito di adattamento.
Nel frattempo stiamo attuando tutti gli accorgimenti necessari affinché possano riprendere al più presto attività 'in presenza' nella nostra sede di Mestre. Una cosa è certa: l’aver avviato attività smart in azienda in tempi non sospetti, ci sta permettendo oggi di fronteggiare in maniera ottimale la fase emergenziale, come ci consentirà di riconventirci, quando sarà possibile, nuovamente nella Fase2, senza scossoni".
L'Amministratore Delegato della società, Ugo Dibennardo, ha aggiunto: "Fu Don Milani ad adottare il motto' 'I CARE', prendersi cura del prossimo. In una società come la nostra, il 'CARING' presuppone organizzare e autoregolare i propri comportamenti, ma anche agevolare e consentire l’autoregolamentazione, la responsabilizzazione, al fine di poter continuare a operare, tutti, in maniera funzionale e sistemica.
Anche il prevedere quelle che possono essere le future necessità rientra nell'ambito del doveroso prendersi cura degli altri. E’ così che tutti gli sforzi precedentemente investiti nell'avanguardia tecnologica si sono resi, durante l’attuale emergenza, particolarmente efficaci e produttivi. Il nostro primo obiettivo è la sicurezza stradale, il prenderci cura di noi per poter continuare ad offrire servizi a tutti".