Heidelberg Materials ha scelto Ecomondo (Rimini 5- 8 novembre), la fiera delle tecnologie green, per presentare al mercato evoBuild, un brand globale per cementi e calcestruzzi a basse emissioni di CO2 per le città del futuro.
«Al centro delle nostre azioni c'è la forte attenzione per l'ambiente. In qualità di pionieri sulla strada verso la neutralità carbonica e l'economia circolare nell'industria dei materiali da costruzione – ha detto Stefano Gallini, Amministratore Delegato di Heidelberg Materials Italia – la società sta lavorando su materiali da costruzione sostenibili e soluzioni per le città del futuro. evoBuild rappresenta la risposta concreta a disposizione del mercato, dei nostri clienti e dei progettisti. Un passo importante verso il conseguimento di uno dei nostri obiettivi fondamentali nel percorso verso il Net zero; puntiamo, infatti, a generare il 50% dei nostri ricavi con prodotti sostenibili già entro il 2030».
La gamma evoBuild di Heidelberg Materials, che in Italia ha raccolto l’eredità dei marchi Italcementi e Calcestruzzi, sarà disponibile dal 2025 in tutta Italia e per tutte le linee di prodotto e sarà caratterizzata da basse emissioni di CO2 (sia per il cemento sia per il calcestruzzo), e/o da calcestruzzi contenenti materiali da riciclo, evitando così l’impiego di risorse naturali. La Road Map di Heidelberg Materials prevede, da qui al 2030, il progressivo aumento della quota di prodotti evoBuild, garantendo la qualità, l’affidabilità e la durabilità di sempre. I prodotti della gamma evoBuild apportano una riduzione della CO2 pari ad almeno il 30% rispetto al valore di riferimento. I prodotti circolari contengono almeno il 30% di inerti riciclati, oppure riducono la quantità di materiali naturali di almeno il 30% (risultati che si possono ottenere con calcestruzzi ad altissime prestazioni o costruzioni realizzare con la stampa 3D).
Per arrivare a questi risultati sono stati messi a punto negli impianti una serie di percorsi virtuosi dal punto di vista della sostenibilità lungo tutti i passaggi del ciclo di produzione del cemento e del calcestruzzo. Qualche esempio: per “cuocere” il cemento viene ridotto l’uso di combustibili fossili derivati dal petrolio utilizzando, in sostituzione, combustibili alternativi non più riciclabili e biomasse in assoluta sicurezza. Nella produzione del calcestruzzo, invece, viene ridotto l’uso di materie prime naturali come la sabbia e la ghiaia, introducendo nella ricetta del prodotto materiali di scarto come le scorie di altoforno e i materiali da demolizione. In sostanza aggregati riciclati che offrono una valida alternativa agli aggregati naturali, contribuendo a conservare le risorse naturali, riducendo la quantità di rifiuti destinati alle discariche e promuovendo un’economia circolare.
Qualche numero può essere utile per capire l’impegno di Heidelberg Materials sul fronte della decarbonizzazione e dell’economia circolare:
- 213.071 tonnellate di CO2 non emesse per effetto dell’utilizzo delle biomasse nel 2023;
- 50.000 tonnellate di aggregati industriali e di recupero utilizzati evitando estrazione di risorse naturali;
- 7,5% riduzione emissioni di CO2 per tonnellata di cemento rispetto al 2019;
- 1.500.000 tonnellate di cemento sostenibile prodotte nel 2024
- 1.100.000 metri cubi di calcestruzzo sostenibile prodotto nel 2024
- 42% l’acqua risparmiata nella produzione del calcestruzzo
- 270 Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD) per cementi e calcestruzzi
- 1.080 Life Cycle Assessement (LCA) per cementi e calcestruzzi
Stefano Gallini, Amministratore Delegato di Heidelberg Materials Italia.