Il terreno fertile dell'innovazione nel campo delle dotazioni road&railIl modello AstepON e del suo network spiegato dal fondatore e CEO Giorgio Mannelli




Ha mosso i primi, significativi passi dentro l’Italia del 2020, in piena pandemia, essendo nata pochi mesi prima, nel finale dell’Anno 1 prima dell’era Covid (più comunemente noto come 2019) ma con alle spalle una lunga e consolidata esperienza nel mercato delle infrastrutture e, in particolare, di quello delle barriere antirumore. Stiamo parlando di AstepON, la società di prodotti, servizi, networking e molto altro, fondata da Giorgio Mannelli e tra le novità Made in Italy in procinto di partecipare a Intertraffic Amsterdam, edizione dei Cinquant’anni, quella che si sarebbe dovuta tenere proprio nel 2020, ma che la pandemia ha procrastinato.

Alla kermesse europa (e mondiale) dedicata alla sicurezza stradale, alle infrastrutture e alla smart mobility, AstepON si presenterà, tra le altre cose, con due messaggi forti: quello legato alla sua essenza di “network”, tra operatori votati all’innovazione, e alla sua funzione di “gateway”, ovvero di porta d’accesso al mercato italiano delle attrezzature Road&Rail, per esempio per gli investitori, italiani e internazionali in un contesto peculiare come quello contrassegnato dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Foto Gallery: le innovazioni dei Main Partner AstepON

 

Ma cosa fa AstepON? Fa networking, innanzitutto, ovvero porta valore aggiunto alle sinergie. Quindi fa marketing infrastrutturale, attraverso iniziative che sanno parlare con la stessa lingua degli stakeholder del settore: stazioni appaltanti, progettisti, imprese e sviluppatori di tecnologie. Infine, anzi all’inizio di ogni altra attività, delinea percorsi tesi a valorizzare l’innovazione nel grande viaggio che va dalla collaborazione in fase di progettazione al supporto tecnico in fase di tender (in collaborazione con operatori specializzati), fino al project management tipico della fase post-gara, quando il progetto si fa compagno di strada del cantiere. Come ci spiega meglio, in questa intervista, il suo founder e CEO Giorgio Mannelli, che peraltro noi di leStrade siamo stati i primi a intervistare su questi temi (dossier speciale Sicurezza&Innovazione, numero di marzo 2020).

Mannelli, come descriverebbe AstepON?

AstepON è un innovativo progetto imprenditoriale concepito con l’obiettivo di fare rete per creare valore aggiunto a tutti gli stakeholder coinvolti. Siamo un network votato all’innovazione continua che lavora ogni giorno con i principali protagonisti del settore stradale e ferroviario, dalle stazioni appaltanti, ai progettisti, ai produttori, alle imprese di costruzione. AstepON, con il suo approccio fresco ed innovativo, innova il metodo di fare marketing (non solo) nel settore road & rail equipment.

Quali sono i vostri strumenti operativi?

Da un lato operiamo in stretta sinergia con una squadra di main partner, che supportiamo in iniziative tecnico-commerciali, disseminate lungo tutte le fasi di gara, partendo dall'individuazione delle esigenze del mercato, dalla ricerca/sviluppo e chiudendo il cerchio con il supporto diretto in cantiere. Dall’altro, abbiamo concepito una piattaforma, chiamata Tender Marketing, che offre visibilità mirata e strategica sia ai nostri main partner, sia ad altri operatori, penso per esempio a player internazionali che vogliano creare un “ponte” con il mercato italiano, stradale e ferroviario, in un momento storico unico, peraltro, con le infrastrutture al centro del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza/Next Generation EU più investimenti governativi) che ai sistemi di trasporto ha destinato risorse per circa 62 miliardi di euro (circa 31 miliardi solo per le ferrovie).

In quali contesti specifici operate?

Gli ambiti in cui siamo attivi sono: barriere di sicurezza in legno e acciaio ma anche “illuminate” e complete di relativi dispositivi di rinforzo, barriere antirumore, giunti e appoggi, carpenterie speciali per ponti o altre strutture, sistemi di illuminazione, strutture e rinforzi in fibre di vetro, innovativi sistemi di cantierizzazione (anche IoT). Consapevoli del gap da colmare in fatto di sicurezza, attiva e passiva, ma anche di manutenzione e cantierizzazione, abbiamo inoltre intensificato l’impegno nel promuovere e diffondere tecnologie che da un lato tutelino il lavoro nei cantieri e dall’altro proteggano le nostre infrastrutture, o con alert per monitorarle nel modo più capillare o attraverso materiali innovativi, per riqualificarle e renderle sempre più durevoli. Permettetemi, infine, di citare i nostri main partner, ovvero Bearings and Joints (giunti e appoggi), Bestefa (manufatti in cemento armato vibrato), EuroprogressGroup (carpenteria metallica), Fibre Net (materiali compositi fibrorinforzati), Prealux (produzione e distribuzione di dispositivi per la sicurezza stradale), Stratec RT (innovazioni per la sicurezza stradale), VITA International con Roadlink e Wood Solutions (barriere di sicurezza, illuminazione, barriere antirumore).

Il vostro modello, ci sembra di capire, va al di là sia di quello del tradizionale produttore, sia di quella della classica società di servizi o consulenziale. Da dove nasce l’idea che vi ha portato a concepire un’architettura di questo genere e come si sta sviluppando?

Posso dire che un forte impulso all’origine del nostro percorso è senza dubbio il nuovo clima di “miglioramento stradale e ferroviario” delineato da una filiera di operatori tutti accomunati dal medesimo obiettivo. Penso, in prima battuta, alla cornice procedurale definita dalle gare OEPV che ha saputo innescare, a monte, dei circoli virtuosi, creando di fatto un “ambiente di lavoro” in cui risultino premianti fattori quali l’esperienza, la competenza, la qualità e la capacità di innovare, fornendo soluzioni a valore aggiunto. Il principio è quello del “fare squadra” sulla base di finalità fondamentali condivise, tutte orientate al perseguimento dell’obiettivo prioritario della “qualità infrastrutturale. Un supporto, un partner fidato a fianco dell’intera filiera; una nuova figura che stimola il confronto e l’innovazione.

Come la si raggiunge?

Soltanto realizzando percorsi virtuosi in cui ogni attore profonda il massimo sforzo secondo il proprio ruolo e specificità e allo stesso tempo curando al meglio il dettaglio, i particolari. La cui sommatoria porta a un risultato di carattere universale.

Un esempio concreto?

Quello dello spazio acquisito dall’offerta tecnica nelle gare d’appalto. Negli ultimi anni le maggiori stazioni appaltanti del settore delle infrastrutture, nella cornice delle attuali normative sugli appalti, hanno infatti lavorato intensamente su alcuni modelli di gare non più “copia e incolla”, ma fortemente orientate a perseguire le finalità strategiche degli stessi gestori, elaboratori di piani di miglioramento importanti e articolati. Questo si verifica puntualmente nel campo della realizzazione di nuove opere, ma soprattutto in quello delle manutenzioni e di conseguenza - per fare due esempi vicini al mondo AstepON - della gestione della sicurezza stradale nei cantieri (migliorarla significa sia proteggere il personale operativo sia l’utenza stradale, essendo queste tipologie di siti d’opera sempre adiacenti alla rete percorsa), oppure nel monitoraggio capillare e da remoto delle dotazioni infrastrutturali, attraverso una sensoristica sostenibile: dalle barriere di sicurezza a quelle antirumore e integrate, fino ai portali dei pannelli a messaggio variabile.