Sopralluogo al cantiere per la linea alta velocità Brescia-Verona: il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, si è recato a Lonato del Garda per fare il punto sui lavori. In particolare l’attenzione è allo scavo della seconda canna della galleria di Lonato, una delle opere più importanti della nuova tratta ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità (AV/AC) Brescia Est – Verona. Un’opera complessa e articolata, finanziata dal PNRR e rappresenta uno dei tasselli del Core Corridor Mediterraneo che collegherà i porti del sud della Penisola iberica con il confine ucraino, passando per il sud della Francia, l’Italia Settentrionale e la Slovenia, con una sezione in Croazia.
La linea ferroviaria in costruzione affianca la linea convenzionale, attraversando le Regioni Lombardia e Veneto, 11 comuni nelle province di Brescia, Verona e Mantova (quest’ultima per le sole opere di viabilità stradale) e prevede la realizzazione di un tracciato ferroviario di circa 48 km, compresi i 2,2 km dell’interconnessione “Verona Merci” di collegamento con l’asse ferroviario Verona – Brennero. È prevista complessivamente la realizzazione di 4 viadotti, 15 cavalcavia, 4 gallerie naturali e 17 gallerie artificiali. L’investimento economico globale del lotto funzionale Brescia Est – Verona, approvato dal Comitato Interministeriale per la programmazione economica, è di 2,6 miliardi di euro. La quota assegnata a Cepav due è di 2,16 miliardi di euro.
Il completamento della linea Milano – Verona, permetterà di ridurre le interferenze tra i diversi flussi di trasporto, rendendo più fluida la circolazione e aumentando la capacità di traffico nei nodi ferroviari di Brescia e Verona, con benefici sulla regolarità e sulla puntualità, sia dei servizi a lunga percorrenza, sia di quelli regionali, nonché del trasporto merci. Presenti al sopralluogo il vicedirettore generale network management Infrastrutture RFI e commissario di governo per l’opera, Vincenzo Macello e il presidente del consorzio Cepav due, Franco Lombardi.