Aumenta la percentuale di bandi con richiesta di Bim, che ha raggiunto il 32.6% del totale delle procedure per affidamento di servizi di ingegneria e architettura, rispetto al 13,7% del 2022. Questo in un quadro generale in cui, in termini assoluti, sulla scia del calo dei bandi del 2023, i bandi Bim sono in realtà diminuiti passando a 637, in netto calo rispetto ai 1.003 del 2022, rallentamento da attribuire alla inizialmente farraginosa attivazione del nuovo codice appalti.
La maggior parte delle gare Bim ha riguardato l'affidamento di Attività di Progettazione (72,1%), con, a seguire, Direzione lavori (11,5%), Verifica della progettazione (10,4%) e Valutazione sicurezza sismica (0,5%); le attività per rilievo, topografia, servizi di supporto al R.U.P. per redazioni elaborati grafici e collaudi sono ricomprese nella definizione di "altri servizi tecnici" (5,7%). Sono questi i dati principali del settimo Rapporto sulla digitalizzazione e le gare Bim emesse nel 2023, diffusi dall'Oice, l'Associazione delle società di ingegneria e di architettura aderente a Confindustria, nel corso di un evento tenutosi a Roma e organizzato sotto l'egida del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, con la collaborazione del Consiglio nazionale degli ingegneri, patrocinato dall'Anac e dell'Ance.
Per Giorgio Lupoi, presidente Oice: "con questo report abbiamo voluto non soltanto fare un bilancio sulle gare emesse nel 2023, il cui calo è in parte anche fisiologico, ma anche allargare l'orizzonte sull'intero processo di digitalizzazione che sta coinvolgendo il settore delle costruzioni, lato stazioni appaltanti e lato operatori economici, nelle sue più articolate forme e modalità. Ne scaturisce un quadro di luci e ombre, come sempre accade, ma appare evidente come il processo sia ormai avviato e tutti i soggetti coinvolti debbano sempre più aumentare gli sforzi affinché si possano cogliere appieno i vantaggi di questo processo, anche nella prospettiva di una sempre più efficiente gestione degli asset, pubblici e privati''.
''Per quanto ci riguarda le nostre società sono attrezzate: operano in Bim ormai da anni e sono pronte a cogliere anche le opportunità che potranno scaturire dall'applicazione dell'IA nel nostro settore”, conclude Lupoi.
Per quanto riguarda l'adozione dei capitolati informativi Bim il Report ha messo in luce un incremento, anche se occorre rapidamente migliorare in vista della scadenza del 2025: si passa dal 19.9% del 2022 al 29.4% del 2023. A tale riguardo l'OICE ha messo a punto un capitolato tipo per buildings e infrastrutture per tutte le stazioni appaltanti, disponibile in allegato al Report.
Le Stazioni Appaltanti più attive sono state Anas, Rfi, Agenzia del Demanio, Invitalia e Autorità portuale per un valore pari al 34,3% del totale. Il 76,5% del totale dei bandi ha riguardato interventi per opere puntuali (lo scorso anno la percentuale era l'88,7); la restante percentuale era per opere lineari (per le quali si registra una crescita pari al doppio sull'anno precedente). In 330 casi su 637 (il 51,8% del totale) il BIM è fattore premiale apprezzato in sede di offerta come «merito tecnico» o come «metodologia», con punteggi specifici medi che variano da 6,9 fino ad un massimo di 17 punti.
Nel Report sono richiamati anche alcuni dati dell'ultima rilevazione annuale Oice del giugno 2023, da cui si evince che l'89,8% degli associati Oice dichiara di aver effettuato investimenti sul Bim nel corso del 2022, confermando al rialzo (nel 2021 la percentuale era dell'80,3%) la tendenza a destinare una quota dei propri investimenti al tema della digitalizzazione. Poco più del 70% delle imprese associate all'Oice ha indicato che la spesa sostenuta per l'acquisto e per il rinnovo dei software nel 2022 è stata inferiore al 2% del valore della produzione (in linea con quanto rilevato nel 2021). Poco più dell'80% delle imprese associate all'Oice ha indicato che la spesa sostenuta per l'acquisto e per il rinnovo dei software nel 2022 è stata inferiore al 4% del costo del personale (nel 2021 la percentuale era intorno al 5%).