A Roma è stata riaperta al traffico la Circonvallazione Tiburtina, la cosiddetta Tangenziale, che dal 24 giugno scorso è stata al centro di un ampio intervento di riqualificazione, il più importante degli ultimi 35 anni. Il cantiere proseguirà fino a febbraio sulla parte strutturale della soprelevata con piattaforme fly deck in sospensione, per la riparazione delle parti strutturali e la riverniciatura completa dell’infrastruttura; a lavoro anche sulla sostituzione dei pannelli fonoassorbenti. L’intervento è finanziato con 14 milioni di fondi giubilari e fa parte del pacchetto strade che Roma Capitale ha consegnato ad Anas. Ad oggi, sono terminati i lavori sulla piattaforma stradale portando il compimento dell’opera al 25% di avanzamento.
I prossimi step, terminato il lavoro su strada, riguardano il montaggio del ponteggio sospeso fly deck che, in questo momento, è in allestimento all'interno della sede di Atac di Porta Maggiore, e proseguirà lungo tutta la tratta per consentire le lavorazioni sulla parte strutturale. Quindi, saranno ripristinate le barriere fonoassorbenti e i guardrail deformati a causa di incidenti. Inoltre, sarà riparato il calcestruzzo ammalorato, eseguita la verniciatura protettiva da agenti corrosivi delle strutture in acciaio, con materiali innovativi che garantiscono una maggiore durabilità e sostituito il sistema di scarico delle acque di piattaforma.
Tutte le ulteriori lavorazioni che necessitano dell’utilizzo della strada saranno svolte di notte dalle 23 alle 6, quando le rampe sono usualmente chiuse al traffico.
I lavori eseguiti finora hanno interessato la parte superiore dell’opera (circa 3,2 km nel doppio senso di marcia ed una larghezza media di 7,6 m). In particolare, è stata realizzata la riqualificazione profonda del manto stradale, che ha implicato uno scavo fino al livello più profondo della struttura, sono state riparate tutte le parti ammalorate del calcestruzzo e stesa una impermeabilizzazione speciale. Sono stati sostituiti circa 60 giunti trasversali di dilatazione e oltre 70 caditoie che erano sparite sotto gli strati di asfalto dei precedenti lavori, compromettendo in parte il sistema di scolo delle acque piovane con pericolo di ammaloramento della struttura e di acquaplaning. Infine, è stata ripristinata la segnaletica orizzontale.
“Un lavoro eccellente e realizzato in tempi da record, visto che abbiamo aperto cinque giorni prima del previsto. Erano lavori indispensabili, non un semplice rattoppo ma un intervento in profondità che si attendeva da 35 anni; infatti, le condizioni della sopraelevata erano pessime. Abbiamo rifatto oltre 3 km di strada, adesso si può proseguire con i guardrail, i pannelli fonoassorbenti e le riverniciature, lavorando soprattutto di notte quando la tangenziale è chiusa. Voglio ringraziare tutti, l’assessorato ai Lavori pubblici, l’Anas e l'impresa appaltatrice per questo lavoro così sfidante che prosegue, grazie ad un investimento complessivo di 14 milioni di euro”, ha commentato il Sindaco Roberto Gualtieri.
“Riportiamo la soprelevata di Roma a condizioni adeguate - commenta l’assessora ai Lavori pubblici Ornella Segnalini -. Chiudiamo questa fase con un po’ di anticipo rispetto al cronoprogramma, grazie all’impegno di Anas e delle imprese. Adesso passiamo alla struttura con le lavorazioni in sospensione utilizzate per la prima volta a Roma. Questa metodologia ci permette di impattare il meno possibile sulla viabilità, velocizzando le operazioni. Ad oggi abbiamo riqualificato il 70% della viabilità principale e stiamo andando avanti con continuità per rendere le nostre strade sempre più sicure. Le città dove ci sono i cantieri sono città vive e curate, la presenza dei lavori è sintomo di benessere. I primi risultati iniziano a essere evidenti - chiude Segnalini -, e anche dopo il Giubileo i romani potranno essere soddisfatti”.
“Gli aspetti maggiormente sfidanti hanno riguardato la cooperazione tra diversi enti che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera, aspetto fondamentale, considerando che è stato fatto anche nel mese di agosto, quindi con più turni di lavoro - ha sottolineato Alessandro Malizia di Anas -. Le maestranze impegnate sono state coinvolte a tutto tondo nella gestione del cantiere: il direttore dei lavori, tutta la direzione dei lavori in generale, il Dipartimento Lavori pubblici e i vari enti coinvolti hanno dovuto fare veramente un lavoro capillare metro per metro. Le lavorazioni effettuate - conclude - permettono di allungare la vita della sopraelevata, perché l’abbiamo protetta dall’acqua di piattaforma che molte volte veniva smaltita in maniera non corretta”.