Samoter si prepara alla sua 31ª edizione che mira all'innovazione. Dal 3 al 7 maggio 2023 il salone internazionale triennale dedicato alle macchine per costruzioni sarà ospitato a Veronafiere: cinque giornate di manifestazione in cui sono protagoniste 536 aziende del settore, di cui 115 arrivate dall'estero, da 23 paesi. Sono sei i padiglioni da visitare per un totale di oltre 50mila metri quadrati, a cui si sommano 3 aree esterne per l'esposizione e le aree demo per le prove dinamiche.
Insieme a Samoter si svolge in contemporanea Asphaltica, salone dedicato a tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture viarie, promosso insieme a SITEB-Strade Italiane e Bitumi.
Le due rassegne fieristiche sono state presentate a Roma, nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Sono intervenuti: Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, Michele Turrini, presidente di SITEB, Nicola d'Arpino, vicepresidente di Unacea e Sara Quotti Tubi, event manager area Agritech di Veronafiere.
Unacea-Unione italiana macchine per costruzioni, partner di Samoter, stima il fatturato 2022 della produzione nazionale di macchine per costruzioni in circa 3,9 miliardi di euro, con una crescita del 15% sull'anno precedente. L'export, pari a 3,1 miliardi, mostra un incremento del 9,7% rispetto al 2021. Segno più nel 2022 anche per il mercato costituito dalle macchine vendute in Italia, sia di produzione nazionale che estera, che totalizzano 29.613 unità (+16%).
Samoter si conferma una piattaforma b2b di livello internazionale: quest'anno sono 106 i top buyer esteri selezionati, invitati e ospitati grazie agli investimenti di Veronafiere in collaborazione con ICE-Agenzia. I paesi target per l'incoming sono 32: Albania, Angola, Algeria, Azerbaijan, Brasile, Camerun, Colombia, Costa d'Avorio, Croazia, Danimarca, Ecuador, Egitto, Etiopia, Georgia, Ghana, Giordania, Kazakistan, Kenya, Libia, Polonia, Montenegro, Marocco, Mozambico, Macedonia del Nord, Romania, Arabia Saudita, Serbia, Slovenia, Tunisia, Turchia, Turkmenistan, Uzbekistan e Venezuela.
Per l'edizione 2023 la rassegna di Veronafiere punta i riflettori sul ruolo chiave che l'industria delle macchine per costruzioni è destinata a giocare nell'ambito della sostenibilità ambientale e nello sviluppo dei nuovi modelli economici: una svolta necessaria che va di pari passo con la rivoluzione 4.0.
Il padiglione 12 ospita per la prima volta il Samoter Lab, l'area espositiva che riunisce le aziende che propongono soluzioni più innovative, a partire da quelle vincitrici della 24ª edizione dell'Innovation Award di Samoter, abbinate a percorsi di formazione e aggiornamento di altissimo profilo. Tra le tecnologie esposte: sensori, dispositivi per telerilevamento, strumenti di diagnostica, droni, mezzi ibridi ed elettrici per lavori in contesto urbano, macchine intelligenti e piattaforme digitali per l'interazione human-to-machine (H2M) e machine-to-machine (M2M), software per la gestione della sicurezza.
L'appuntamento si sposta poi nell'area esterna F con il Cantiere Digitale: uno spazio di 3mila metri quadrati dove macchine e tecnologie completamente automatizzate sono all'opera nella costruzione di un'infrastruttura stradale; l'iniziativa è realizzata in collaborazione con "Quelli del movimento terra".
In programma convegni e di workshop, grazie alla collaborazione con enti, centri di ricerca, università, editoria specializzata, associazioni e aziende, sono più di 80 gli appuntamenti in cui gli operatori possono cogliere anticipazioni e indicazioni di respiro internazionale. In primo piano c'è sempre l'innovazione tecnologica declinata nella transizione ecologica e digitale, insieme a sicurezza, formazione, noleggio, produttività, efficienza e nuove soluzioni per il cantiere e per le strade.
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: «Il settore delle macchine per costruzioni rappresenta un asset importante per la produzione del Made in Italy. Per questo va rafforzato, anche attraverso le iniziative fieristiche come Samoter, tra le modalità di promozione più organizzate ed efficaci per far conoscere all'estero i nostri prodotti. Le macchine e l'automazione rappresentano da sempre una delle eccellenze della nostra industria nazionale e sono una delle voci principali del nostro export. Per questo il governo si sta attrezzando per realizzare nella seconda parte dell'anno un nuovo e più significativo piano di transizione 5.0 green e digitale, con l'obiettivo di rendere le nostre imprese sempre più competitive, anche in questo comparto. Per implementare questo capitolo contiamo di agire nell'ambito delle risorse del Pnrr, nel caso in cui dall'Europa ci fosse concessa una flessibilità in questo senso per progetti realizzabili nei tempi dovuti al 2026».
Federico Bricolo, presidente di Veronafiere: «Samoter 2023 è il punto di arrivo di un lungo percorso di avvicinamento iniziato nel 2017 e poi rallentato dal Covid. La cosa importante è che in questi anni siamo riusciti a mantenere e rinsaldare i rapporti con le aziende e associazioni, non perdendo mai il contatto e il dialogo con il mercato, attraverso una serie di iniziative come i Samoter Day, i Samoter B2Press, il Premio Innovazione e il ciclo di webinar. Una vicinanza e progettualità che il settore ha percepito come dimostrano i numeri di questo Samoter, che vede il ritorno anche di grandi case costruttrici internazionali. Per questa edizione abbiamo coinvolto fortemente le istituzioni, in primis il ministero delle Imprese e del Made in Italy e quello delle Infrastrutture, presenti a Verona per ascoltare le istanze del settore. Tutto questo grazie a un grande lavoro di squadra con partner e stakeholder, tra cui voglio ringraziare in particolare Unacea, Siteb e ICE-Agenzia».
Nicola D'Arpino, vicepresidente di Unacea: «Grazie a importanti sforzi industriali e all'impulso della legislazione europea, le macchine per costruzioni delle ultime generazioni immesse sul mercato hanno raggiunto rilevanti traguardi in termini di sicurezza degli operatori, di abbattimento dell'impatto ambientale, di qualità dei manufatti – ha dichiarato. Spesso, tuttavia, tecnologie ampiamente disponibili sul mercato e utilizzate come prassi altrove, stentano a trovare diffusione nel nostro paese a causa del permanere di vecchie pratiche di costruzione errate e dannose, o da ingiustificabili opposizioni all'inevitabile avanzamento del settore e della sua legislazione. Auspichiamo quindi un dialogo sempre più efficiente tra industria e un ministero chiave come quello delle imprese e del Made in Italy, che possa contribuire a imprimere una svolta tecnologica nel mondo delle costruzioni, nel comune interesse dello sviluppo economico del Paese».