Risultato del lavoro congiunto da parte delle entità che la compongono e ne usufruiscono a vario titolo, la rete stradale del futuro - o Smart Road, per dirla all'inglese - è un pensiero che occupa sempre più la mente non solo degli addetti ai lavori. Sui nastri d'asfalto che corrono lungo tutto il nostro Paese è infatti proiettata una sfida che coinvolgerà diversi attori chiamati a dialogare tra di loro: costruttori, utilizzatori finali dei veicoli, semafori e dispositivi per la segnaletica, telecamere e sensori. E poi ancora: aziende della filiera collegata e istituzioni. Senza dimenticare, ovviamente, i selciati di percorrenza.
Future Mobility Week, in corso a Torino sino a domani (5 ottobre 2018) ha proposto nella giornata odierna un interessante seminario professionale sul tema dal titolo Smart Road & Infrastructures. Il seminario è stato coordinato dalla rivista leStrade. Un momento alla presenza di relatori altamente qualificati in cui riflettere su quella che deve essere intesa come una rete neurale in perenne moto, dove le singole entità che la strutturano sfrutteranno lo strumento della connettività per condividere informazioni.
Tra i vari argomenti affrontati, quello che più si collega all'attualità è il discorso sui sensori e sistemi di rilievo dello stato delle infrastrutture. Tra pochi giorni cadrà il secondo anniversario del crollo del Ponte Morandi a Genova. Urge quindi, per evitare di replicare una tragedia di tale portata, poter contare su strumenti che consentano di rilevare in quale condizione versano viadotti, gallerie e, appunto, ponti.
Anche gli scenari legati alla guida autonoma hanno trovato spazio all'interno degli interventi, considerate le sperimentazioni e gli studi in corso sulle tecnologie di connessione veicolo-infrastruttura (V2I).
All'approfondimento tecnico si è sommato un ragionamento sul quadro legislativo e normativo in essere e sulle modifiche da attuarsi legate all'ondata crescente di innovazione nel mondo dei trasporti.
Il seminario è stato concluso da una tavola rotonda dove i gestori delle reti autostradali hanno portato la propria esperienza. Particolare, perché legata a uno dei trend principali della mobilità di domani, è il caso dell'A35, la BreBeMi, per cui è stato annunciato un percorso di progressiva elettrificazione volto a contrastare gli effetti nocivi sull'ambiente del trasporto su gomma.