“Una norma attesa da anni, fondamentale per imprimere una forte accelerazione allo sviluppo dell’economia circolare nella filiera delle strade, ma che dal 21 dicembre rischia di provocare un brusco stop dei lavori stradali da parte di Comuni e stazioni appaltanti di dimensioni medio-piccole non ancora pronti a bandire appalti in linea con la nuova normativa”.
È questo l’allarme lanciato dal Siteb (Associazione Strade Italiane e Bitumi che rappresenta la filiera delle strade) in merito all’ormai prossima entrata in vigore del Decreto CAM Strade, che stabilisce i criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali.
Per l’Associazione, attiva sul tema dei CAM da oltre dieci anni, il Decreto costituisce uno strumento potenzialmente destinato a favorire una forte accelerazione dell’economia circolare e a ridurre il ricorso a fonti energetiche non rinnovabili, promuovendo il riciclo e l’impiego di nuove tecnologie a basso impatto ambientale.
“Siamo convinti che il Decreto rappresenti una valida opportunità per l’attuazione dei principi di sostenibilità e riconosciamo agli uffici del Ministero il merito di aver cercato di ordinare una materia assai complessa nel settore delle opere stradali. A pochi giorni dall’entrata in vigore della norma registriamo però dalle Stazioni appaltanti grande preoccupazione per la diffusa carenza di informazioni in materia, con il rischio concreto di una accelerazione dei procedimenti di gara banditi secondo le procedure ordinarie entro la scadenza imminente di applicazione dei CAM e di un successivo blocco delle gare per impossibilità di ottemperare ai nuovi requisiti imposti a tutte le opere. Inoltre, ad esclusione delle grandi stazioni appaltanti più strutturate, evidenziamo una forte preoccupazione delle stazioni appaltanti minori (di fatto la stragrande maggioranza, per numero e per attività complessiva di costruzione e manutenzione) che si trovano a dover applicare clausole e criteri anche per piccoli appalti con aggravio di costi e indisponibilità di risorse qualificate.”, osserva il Presidente SITEB – Alessandro Pesaresi.
Nei giorni scorsi l’Associazione ha evidenziato agli uffici del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica i risultati dei gruppi di lavoro di esperti (composti anche da rappresentanti di stazioni appaltanti, progettisti e direttori dei lavori), che hanno approfondito l’impatto del Decreto, sottoponendo osservazioni per il miglioramento del provvedimento e per una più efficace applicazione.
Nel dossier inviato al Ministero sono illustrate le maggiori criticità applicative tra cui: l’imminente entrata in vigore del Decreto CAM Strade non è compatibile con la necessaria attività informativa/formativa e di adeguamento alle prescrizioni; l’applicazione di clausole e criteri indifferentemente a tutti i servizi di progettazione e di esecuzione dei lavori, non considera specifiche entità e tipologie dei lavori. Sarebbe stata più indicato introdurre un criterio di gradualità prevedendo i CAM, almeno nella fase iniziale, solo per i lavori sopra una certa soglia di importo; alcune prescrizioni possono generare conflitti in fase applicativa.
Il tema dei CAM strade sarà al centro dell’attività formativa e di monitoraggio promossa dall’Associazione nei prossimi mesi con diverse iniziative sul territorio nazionale che vedranno coinvolti numerosi esperti che si confronteranno sulle indicazioni, sulle prescrizioni e sugli impatti della nuova normativa.