Roberto Arditi, Direttore Relazioni Scientifiche SINA SpA (Gruppo ASTM)
Le mappe con lo sviluppo dell’attuale crisi sanitaria ci evidenziano bene, anzi troppo bene, quanto il Mondo sia oggi interconnesso e quale ruolo abbia il sistema globale dei trasporti, nel bene e oggi anche nel male. Già all’epoca dell’impero romano, i padri della Chiesa hanno sostenuto che il male esiste solo come privazione (mancanza, assenza) di ciò che è buono. Ovviamente io resto nel mio calzare, non parlo di anime ma di trasporti, ed è in questo ambito che mi piace parafrasare gli antichi, osservando che il male in quanto mancanza lo possiamo vedere in questi giorni al telegiornale.
È infatti la mancanza di certe comunicazioni che si sta trasformando in male, si sta trasformando in danno, che si sta trasformando in preoccupazione per l’impatto che ha e potrà, ancor di più, riverberare sull’economia. La mancanza di certi beni alimenta un dibattito pubblico che, tutto sommato, a me non dispiace affatto: lo trovo meno orientato alla scaramuccia e ai tatticismi, ma ci porta a pensare, per esempio, se è stata giusta la politica industriale dello scorso trentennio che ha portato a una delocalizzazione intensiva delle produzioni. Ne discutono i francesi che, presi dall’isteria collettiva di questi giorni, si vorrebbero misurare la temperatura, ma i termometri dalla Cina non arrivano. Grande dibattito. Chissà che ne verrà fuori.
Anche nelle istituzioni Europee abbiamo però delle novità: il presidente è una donna, come pure donna è ancora il commissario ai trasporti. Le donne sono normalmente efficienti e queste due signore stanno imponendo ai trasporti la nuova parola d’ordine: il “Green Deal europeo” che impegna l’Unione a rendere l’economia europea neutrale rispetto al carbonio entro il 2050. Si presume che i trasporti contribuiranno in modo significativo al raggiungimento di questo obiettivo. I trasporti sono di grande importanza anche per la competitività dell’economia europea, come peraltro dimostra anche quanto ho osservato in apertura. Affinché l’industria europea rimanga competitiva, deve essere servita da un sistema di trasporto e di logistica di livello globale. Tutte le modalità hanno un ruolo da svolgere e faranno parte del futuro sistema di trasporto.
Le nuove tecnologie della mobilità intelligente si candidano a fare da collante tra le diverse modalità, a partire da quel modo di trasporto che sta particolarmente a cuore ai lettori di leStrade. Secondo quanto ha recentemente dichiarato la signora Vălean, neo commissaria ai trasporti, la prossima strategia sulla mobilità sostenibile e intelligente sarà l’iniziativa guida dei trasporti per il 2020. Della strategia europea farà parte la revisione del regolamento TEN-T (peraltro già programmata per il 2021). Inoltre, detta strategia stabilirà come i trasporti possono contribuire alla neutralità sul carbonio entro il 2050 e come le tecnologie digitali potranno essere utilizzate nel nostro settore.
Per soddisfare l’ambizione del Green Deal europeo, la strategia dovrà necessariamente includere misure ambiziose, volte a ridurre le emissioni di CO2 del 90% entro il 2050 e a mitigare l’inquinamento in ogni modo. Dovrà sfruttare la digitalizzazione e l’automazione, migliorando la connettività, ma soprattutto dovrà integrare le varie fonti e basi dati per permettere un ulteriore livello di ottimizzazione del trasporto.
Questo tipo di attività viene già oggi affrontata dai gestori della grande viabilità europea anche tramite grandi progetti co-finanziati dall’Europa tramite il “meccanismo per collegare l’Europa” quali, per esempio, i corridoi pan-europei per i sistemi intelligenti di trasporto e la “European ITS Platform” che, proprio in questi giorni ha avviato le attività per organizzare il grande Forum europeo che si terrà quest’anno nel mese di novembre e avrà luogo in Italia.
La digitalizzazione e l’innovazione sono fondamentali per aumentare l’efficienza del sistema di trasporto. La digitalizzazione non è uno strumento interessante solo per l’ambiente, ma anche per l’accessibilità e la sicurezza. Per realizzarlo dobbiamo mettere in atto le giuste condizioni: i dati sono la materia prima della digitalizzazione ed è proprio di questi giorni la nuova
“strategia sui dati” pubblicata dalla commissione Europea nella prospettiva di uno spazio comune europeo per i dati sulla mobilità che permetta di posizionare l’Europa in prima linea nello sviluppo di un sistema di trasporto intelligente.
L'Opinione firmata dall'ingegner Roberto Arditi verrà pubblicata su leStrade Marzo 2020, di prossima pubblicazione.