Vitali cresce grazie al dna green




(descrizione) La sostenibilità non si fa con le giuste parole e gli slogan, ma con investimenti ragionati, innovativi e soprattutto profittevoli nel medio e lungo termine. Un lavoro eseguito riducendo al massimo l’impatto ambientale non lo si fa per soddisfazione personale ma per condividerlo con la comunità, quindi per il suo valore sociale più ampio. La sostenibilità è una cultura, è un punto di vista a cui tutti dobbiamo abituarci per migliorare la nostra qualità di vita, anche sul lavoro, e lasciare un pianeta migliore dell’attuale alle future generazioni.
Sono questi i concetti basi emersi durante la conferenza stampa indetta dal Gruppo Vitali presso l’Innovation Campus Milano (a Peschiera Borromeo), una struttura realizzata dalla stessa Vitali nel 2011 e prima in Italia che risponde ai criteri della certificazione di matrice americana LEED. Obiettivo dell’incontro, far conoscere al grande pubblico l’impegno con cui Vitali lavora ogni giorno per fare business nel modo più coerente e corretto possibile anche nei confronti della società e dell’ambiente. Protagonista sul palco il presidente Massimo Vitali che ha coinvolto la platea uscendo dalle linee guida dell’intervento programmato, ma portando alle membra esempi concreti di lavori e opere svolte nell’ultimo decennio. Durante questi anni l’azienda ha ulteriormente perfezionato il proprio know how portando a termine opere di bonifica, demolizione, riciclaggio di inerti da riutilizzare direttamente in cantiere come avvenuto nei teatrali cantieri aeroportuali di Orio al Serio, Linate o Malpensa. Massimo Vitali ha anche dato i numeri, in tema fatturato del Gruppo in costante ascesa. Se nel 2017 il fatturato era di 52 milioni di euro, nel 2021 è stato di 95 milioni di euro. Non stiamo parlando di anni trainati da grandi opere, ma di una crescita costante che secondo il presidente vedrà il fatturato lievitare ulteriormente del 25% nei prossimi cinque anni.

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Costruire green per vivere meglio
Veniamo ora alle parole ufficiali con cui si è aperta la conferenza stampa: Il settore edilizio è responsabile del 36% del consumo finale di energia e del 39% delle emissioni totali di CO2 a livello mondiale, l'11% delle quali derivante dalla produzione di materiali da costruzione come acciaio, cemento e vetro. Per questo, costruire in modo sostenibile non è più un’opzione, ma un dovere comune. A che punto siamo in Italia? Quali sono i progetti all’avanguardia in materia di cantieri sostenibili? Se ne è parlato questa mattina, giovedì 30 giugno, presso l’Innovation Campus di Vitali Spa, gruppo leader nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni, in occasione dell’evento: “Sostenibilità e sviluppo economico: circolarità, biofilia e rigenerazione. Le nuove sfide del vivere green”. Una mattinata di lavori a cui hanno partecipato Massimo Vitali, presidente Vitali Spa, Antonio Napoleone, presidente Europa Risorse, Manuela Macchi, Sustainability Fractional Executive e Senior ESG Advisor, Giuseppe Bonacina, direttore marketing Vitali Spa e Fabrizio Nervo, managing director COMEC.
Con oltre 18 milioni di addetti in Europa, il settore delle costruzioni è un potente motore dell’economia globale ed è cruciale per il raggiungimento di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Sarebbero oltre 441.000 le aziende che nel quinquennio 2016-2020 hanno investito in tecnologie e prodotti green, il 31% del totale. In Lombardia, il 26% delle imprese nella filiera delle costruzioni si sono impegnate nell’adozione di misure green. Motivazione principale: ridurre l’impatto delle proprie attività (57%), adempiere ai vincoli di legge (38%), ma anche ridurre i costi (31%) e sperimentare nuove aree di mercato (19%).  Un settore, quello delle costruzioni, dove Vitali Spa è tra le realtà maggiormente impegnate e attente all’impatto ecologico, facendo della sostenibilità un valore etico fondante, mettendo in campo obiettivi sfidanti da raggiungere impegnandosi a diventare un’azienda al 100% circolare, ed arrivare entro il 2030 al 75% di circolarità. Se il tema vi interessa non perdete il prossimo numero di Costruzioni.
Dimenticavamo lo “slogan”, come lo ha definito il nostro coetaneo Massimo Vitali: Yellow is the new green. In realtà è il titolo di una pubblicazione di 80 pagine in cui Vitali riassume le linee guida di sostenibilità perfezionate per la filiera delle costruzioni.